mercoledì, agosto 13, 2008

Preparazioni galeniche di erbe e piante: macerati e tinture

... mi interesso di erboristeria e preparati ma in maniera molto casalinga avrei delle domande da farti non so se mi puoi aiutare o mi sai dire chi puo farlo . Vorrei sapere per esempio al riguardo delle tinture madri: fare come dice la dispensa di medicina pop. (fra l'altro interessantissima) di utilizzare piante freche (250gr in 5 dl di distillato). Il distillato non copre completamente le erbe o le devo tritare molto finemente quasi pastella ? Come determino il peso secco di una pianta se la utlizzo fresca e che calcoli devo fare ? Questo è un periodo di gran raccolta per tutti gli appassionati come me: mi puoi aiutare ti saluto e ti ringrazio comunque

Caro ... ,
Probabilmente non conosci il nostro testo "Preparazione dei rimedi" (al quale fa parte Preparazione alcoliche → Tintura) e che è parte della dispensa "Galenica" i quali capitoli si trovano come links in cima della pagina citata.
Può darsi che da qualche parte nel nostro testo c'è uno sbaglio? Fammelo sapere che lo correggo!
Per fare la tintura madre Ø di una pianta hai bisogno almeno dieci volte il peso della pianta fresca come alcol da consumo con una gradazione tra 40 ... 60 % (grappa, whisky, gin, vodka, ...)
e non due volte il peso della pianta che non riesce mai a coprire le piante.

Di seguito Ti scrivo le procedure, quantità e terminologie usuali:
Per una tintura madre Ø si fa così:
  • si pesa le piante fresche e si annota il peso
  • si copre almeno bene le piante fresche tagliuzzate di alcol. Esempio: Volendo fare una tintura madre Ø 1:10 si usa almeno dieci volte il peso delle piante in alcol: 250 gr di piante fresche in 2.5 litri di alcol.
  • dopo la macerazione e la filtrazione si pesa l'alcol (il macerato alcolico) rimasta: sarà qualcosa di meno, perché non si può ricuperare tutto l'alcol. Esempio: alcol ricuperato 2.2 kg: mancano 3 dl o 300 di alcol.
  • con la quantità d'alcol che manca (es. 3 dl) si "risciaqua" le piante e si filtra nel macerato già fatta
  • alla fine si ha il contenuto alcolsolubile di 250gr di piante in 2.5 litri di alcol: quindi una concentrazione di 10% = 1:10
  • si scrive sulla bottiglia p.es. Ø Thymi anno, firma

Per una tintura officinale Tinct. (normalmente 1:5) si macera la stessa quantità di piante fresche in almeno cinque volte il loro peso in alcol: Esempio: 250gr * 5 = 1'250 = 1.3 litri di alcol e si procede come sopra.
Per la Tinct. (officinale) si può anche usare delle piante secche. Ci vuole ca. tre volte più alcol che per la pianta fresca per arrivare alla stessa quantità di sostanze alcolsolubili nel macerato, perché con l'essicazione la pianta perde ca. 2/3 dell'acqua.

Per le preparazioni casalinghe non si imposta una concentrazione definita, ma si coprono bene con alcol le piante fresche (prima pesate). Dopo la filtrazione si pesa (o misura) il macerato estratto e si scrive sulla bottiglia i dati come p.es. "Mac. Dente di leone 250gr / 0.9 litri". Con questo si può fare poi tutte le concentrazioni desiderate:
Esempio: concentrazione originale = 250 / 900 = 28% = 0.28:1 = 1:3.6 (1 diviso 0.28)
  • Volendo arrivare sulla concentrazione di una tintura madre (1:10 = 10%) basta aggiungere alcol fino a raggiungere 2.5 litri.
  • Volendo arrivare a una concentrazione officinale (1:5 = 20%) basta aggiungere alcol fino ad arrivare a 5 * 250 = 1.25 litri.
  • Volendo arrivare a una concentrazione di 1:1 (non è più una tintura ma un'extractum) si evapora a basso fuoco (< size="2">es. 2,5 dl
Personalmente lo faccio in modo casalingo senza ulteriori correzioni. Mi ripeto:
  • peso la pianta (fresco o secca) p.es. 100 gr di timo essicato
  • aggiungo alcol finché la pianta (fresca o secca) è ben imbevuta e poi finché è coperta e galleggia liberamente. Le piante secche come preparativo imbevo al solito con acqua (spray) e li ammucchio per un giorno o finché sono bel gonfiate
  • faccio macerare lege artis (muovere giornalmente) il dovuto tempo e poi filtro via le parti solide
  • misuro il liquido che rimane p.es. 7.5 dl
  • scrivo sulla bottiglia le caratteristiche del macerato p.es. "Macerato alcol. Thymi sicc. 100gr / 7.5 dl: anno, firma" e lo metto via.
Quando l'ho bisogno per fare un rimedio posso fare con questo tutti calcoli ed ev. adattamenti ad hoc come p.es. determinare la concentrazione standartizzata: 100gr di pianta essicata * 3 (relato a recente = fresco) / 7.5 dl = 750 gr di alcol = 300/750 = concentrazione pianta = 40% = 0.4:1 = 1:2.5.
  • Per arrivare alla Tinct. (off.) Thymi 1:5 devo aggiungere 7.5 dl di alcol e posso marcarlo "Tinct. Thymi 1:5".
  • Oppure posso semplicemente aggiungere alla ricetta la metà del prescritto e ridurre la prescrizione per la dose sulla metà.
Nota:
  • di un Mac. sicc. (macerato di pianta secca) non si può mai fare una tintura madre Ø perché richiede per definizione la pianta fresca. Di un Mac. rec. (macerato di pianta fresca) si può sempre fare una tintura madre Ø impostandola per diluzione a una concentrazione 1:10
  • per me come fitoterapeuta è più utile di sapere la fattura (Erba rec. o sicc.) e la relazione della composizione (p.es. Timo sicc. 100 gr / 7.5 dl) che di avere preparati standartizzati. Poi mi arrangio.
  • Per l'uso della clientela (che vuol preparare delle ricette composte e sapere i dosaggi senza calcoli) è meglio di fare dei rimedi standartizzati come Tinct. (officinale 1:5) o Ø (Tintura madre 1:10).
Spero di non averti confuso con queste mie spiegazioni, ma gli artigianati seri come l'erboristeria e la galenica richiedono esatte procedure quantificate, affidabili e ripetibili, se no diventano pericolose ciarlataneria.

buon successo
Peter & Bianca


Mer 19 mar 22:10

Buongiorno, sto perfezionando grazie a voi la preparazione delle mie tinture.Desidererei sapere se quando uso l'alcool buongusto a 95° devo sempre diluirlo con l'acqua.
Grazie per tutto ciò che offrite sul sito.
Moly

Cara Moly,
Le tinture sono al solito fatto in alcol a ca. 60%, ma in medicina popolare si usano volentieri le grappe in commercio come grappa, vodka, gin, whisky, ... secondo le loro proprietà inerenti e il gusto personale: tutti intorno ai 40 ... 60%.
L'estrazione di una pianta in alcool da 95% spesso no da gli stessi risultati come l'estrazione intorno ai 50% (metà alcool, metà acqua), perché i contenuti di solubili in acqua non corrispondono ai contenuti dei solubili in alcol (olii, resine, ...).

La diluizione di alcool al 95% è complicato e da spesso una soluzione opaca se non fatto con cautela (che non altera l'effetto della tintura).

Buon successo
Peter

P.S. Consulti anche Macerazione alcolica

domenica, febbraio 03, 2008

Quando spuntano i dentini

Caro Dr. Forster, per la nostra bebé, che crediamo stia mettendo i denti, stiamo usando la ricetta nr. 15630 Calmante & antidolorifico. Nel modo d’uso dice: In caso di mal di denti mettere una gt. sul fazzolettino. Ma questo fazzolettino dove va messo?

Caro V.,
non chiamarmi Dr. se non intendi insultarmi: non ho mai visto un'università dall'interno. Mi chiamo Peter e basta.

Mal di denti
L'intruglio da mettere su un fazzoletto serve a calmare tramite l'odore specialmente di notte.

Una mia cara collega che ha più esperienza di me mi scrive:
Per quanto riguarda il mal di denti dei neonati, secondo me più che altro è fastidio a livello di gengive; io ai miei davo dei pezzi di pane raffermo e questo li aiutava parecchio.

Il pane tenuto in frigo per qualche ora serve ancora di più, perché il freddo abbassa la sensibilità delle gengive. In commercio ci sono anche degli anelli concepiti a questo scopo che messi nel frigo (non surgelare) alleviano il disturbo.

Se le gengive sono infiammate, serve anche il tè di camomilla freddo, anche tenuto solo in bocca e poi sputatato.

In casi proprio insopportabili si può applicare pocchissimo gel di Xylocaina® o di Lidocaina® (in farmacia): metterne un pò sul dito e spalmarlo sulle gengive o lasciarsi morsicare. Anestetizza parecchio le gengive per qualche ora ed è innocuo (in minime dosi) anche per piccoli bambini. Primao provare su se stesso!

Cordiali saluti
Peter

domenica, gennaio 20, 2008

Presunto "sindrome tunnel carpale"

Mi chiamo M., ho 41 anni e lavoro tutto il giorno davanti al computer. Dal qualche mese avverto fastidio ai polsi (e di conseguenza anche alle mani) e di notte sento un formicolio negli anulari e mignoli.
Penso si tratti di tunnel carpale. Cosa posso applicare per risolvere il problema?
RingraziandoLa sin d’ora porgo distinti saluti. M.

Gentile Signora,
secondo i sintomi che avverte si tratta più probabilmente di un disturbo proveniente dalle spalle (plesso bracchiale sotto le clavicole) e non di una sindrome del tunnel carpale. Le consiglio tre misure da intraprendere per migliorare la situazione:
  • mai scrivere su una tastiera senza sostenere i polsi: in caso d'emergenza serve un asciugamano arrotolato sotto i polsi
  • correggere man mano la geometria delle spalle applicando ogni tanto (camminando) il "Passo d'Assunta"
  • ev. farsi vedere da un terapista corporeo che se ne intende di lavoro posturale
Cordiali saluti
Peter Forster


P.S.
Per Sua curiosità e informazione: il sindrome del tunnel carpale è difficile da curare senza bisturi. Ogni tanto servono le indicazioni date nel "Forum" e / o le seguenti ricette magistrali.

Rp. Sindr. Tunnel carpale: sistemico
  • Tinct. Petasitides 50 analgesico
  • Ol. Oenotherae 50 equilibrio prostaglandine
  • Gran. Lecitinae q.s. m.f. emulsione; adde:
  • Pulv. Piridossina 25 vit. B6
  • Pulv. Riboflavina 1.5 vit. B2
  • Gran. Citrato di magnesio 10 Magnesio
  • Fruttosio ad. lib. corrigens
m.f. emulsione D.S. Ingerire 2 cucchiaini da tè alla sera, uno a pranzo e uno a cena.

Rp. Sindr. Tunnel carpale: ricostituente topico
  • Ung. Consolidae 30 ricostituente tessuto connettivo
  • Ol. Nigellae 50 antistaminico
  • Aeth. Garofano 3 analgesico
  • Aeth. Incenso 2 antiedematico
  • Aeth. Rosmarino 1 microcircolazione
m.f. unguentum. D.S. Spalmare dolcemente sui mani / polsi più volte al dì.


Rp. Sindr. Tunnel carpale: fibrostatico topico preventivo
  • Ol. Oenotherae 10 metabolismo prostaglandine
  • Ol. Sinapis 0.5 rubefacente, microcircolazione
  • Ol. Jojobae ad 50 dermoregolatore ceramidico
  • Aeth. Geranium 0.5 regolatore ormoni tessutali, linfatico
  • Aeth. Incenso 0.1 antiedematico
  • Aeth. Rosmarino 0.1 microcircolazione
D.S. Spalmare da 1 ... 2 volte al dì la miscela di olio sulle parti fibrinose


Cc by P. Forster & B. Buser nc-2.5-it

giovedì, gennaio 17, 2008

Irsutismo policistico

Buongiorno,
sono una cliente di D. e mi ha consigliato di scrivere a lei per chiederle come potrei risolvere in modo naturale acne e irsutismo dovuti probabilmente a cisti sulle ovaie. Le espongo qui di seguito più in dettaglio la mia problematica.

Ho 24 anni, e quando ne avevo 18 mi ero rivolta a un ginecologo perché avevo cominciato ad avere forti dolori durante le mestruazioni e più peli del normale, specialmente sul viso. Tramite ecografia mi aveva diagnosticato delle piccole cisti sulle ovaie (sindrome dell' ovaio policistico) che a quanto pare creano degli scombussolamenti ormonali, con più ormoni maschili in circolazione, da cui irsutismo, acne, ...

Mi aveva prescritto una pillola anticoncezionale con anche effetto antiandrogenico . Ho preso questa pillola per più di 5 anni, contenta del fatto che le mestruazioni erano regolari, che i peli erano un po' diminuiti e che anche i brufoli erano diminuiti. Finché ho realizzato che ero stufa di imbottirmi di ormoni e ad aprile dell'anno scorso ho smesso di prendere la pillola, contro il parere del ginecologo.

I primi mesi non ho notato nessuna differenza, ma ora i disturbi che avevo prima sono ricominciati, in particolare ho molti brufoli sul viso e sulla schiena e dolori durante le mestruazioni. Non mi va di ricominciare a prendere la pillola, ma vorrei risolvere questo problema in un altro modo (fitoterapia, omeopatia, alimentazione ... ).

Le sarei grata se potesse aiutarmi. La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti, A.

Cara Signora,
È peccato che per il suo irsutismo policistico si è deciso di smetterre con i medicamenti che frenano la produzione delle androgeni: sono efficaci e sicuri e mi è difficile di capire il motivo della Sua rinuncia. Anche un diabetico (un simile disturbo ormonale) deve prendere i suoi medicamenti vita natural durante.

La fitoterpia non ha simile da offrire, anche se sono trattabili i sintomi come mestruazioni dolorose, cisti ovariche, acne e irsutismo. Se bastano per frenare sufficientemente la Sua sovraproduzione androgenica sarebbe da provare. Usiamo ca. i seguenti rimedi per i quattro disturbi:


Rp. Cisti ovariche
  • Tinct. Agnus casti indirettamente gestagenico / inibitore androgenico
  • Tinct. Cimicifuga estrogenico / inibitore androgenico
  • Tinct.Cannabis miorilassante / inibitore androgenico
  • Tinct. Heloniae aa 50 anticistico
  • Aeth. Incenso 1 antiedematico
D.S. orale 20 gtt. 3 x dì

Rp. Mestruazioni dolorose
  • Ol. Oenotherae 100 regolatore prostaglandinico
D.S. orale 2 c.t. per dì una settimana prima delle mestruazioni

Rp. Pelifugo donne
  • Tinct. Agnus castus 100 indirettamente gestagenico / inibitore androgenico
D.S. orale 2 ml 3 x dì. Cave! dura due ... tre mesi per fare effetto

Rp. Acne topico
  • Ol. Oenothera ml 30
  • Acqua di rosa 10
  • Lecitina 5 m.f. emulsione; adde
  • Sale 2
  • DMSO2 1
  • Succo di limone 2
  • Aeth. Lavanda gtt. XXX
  • Aeth. Bergamotta gtt. X
D.S. spalmare poche gocce sulle parti lese 2 x dì

Le consiglio di prendere contatto con Bianca Buser se dovesse decidersi di andare avanti con dei rimedi fitoterapici. Saranno da aggiustare i dosaggi e da determinare la preparazione più pratica per Lei dopo una consultazione dalla Sig.a Buser ed una fase di prova.
Altre cure come l'omeopatia o terapia ortomolecolare, ... non risultano promettenti. Per la dieta: fitoestrogeni sono contenuti maggiormente nel luppolo (birra) e nelle leguminacee, ma non sono consumabili in dosi sufficienti per correggere il Suo disturbo ormonale.
Cordiali saluti
Peter Forster

Buongiorno,
la ringrazio molto di avermi risposto.
Ho smesso la pillola perché avevo l'impressione di aver perso il contatto con il mio corpo, più in particolare con il mio ciclo. Ma soprattutto perché non sono convinta che non abbia conseguenze negative a lungo termine ... anche se forse mi sbaglio.
Seguirò i suoi consigli, e se la fitoterapia non dovesse funzionare ricomincerò il trattamento precedente.
Grazie di nuovo per la sua disponibilità. Cordiali saluti, A.

Cc by P. Forster & B. Buser nc-2.5-it