lunedì, ottobre 15, 2007

Sviluppo in Fitoterapia ?

Una mia conoscente mi ha scritto le seguenti domande, che ritengo di interesse pubblico di rispondere:

Caro Peter,
... si può parlare di uno "sviluppo" in campo fitoterapia? Cioè: se in questa pratica vengono usate le piante come donatrici di sostanze farmaceuticamente attive, l'uomo non può attivamente "sviluppare" nuove sostanze, come invece succede continuamente nella farmacia che ci viene presentata all'università. Dunque non esistono i meccanismi di sviluppo quali "target selection" oppure "Entwicklung eines Lead-Moleküls", "Proof of concept" ecc.?
Oppure invece vengono regolarmente scoperte nuove molecole, nuovi modi di sfruttare le proprietà terapeutiche di piante finora non usate (anche in questo caso non sarebbe come nella farmacia scolastica, ma si potrebbe parlare di un nuovo sviluppo)?
B.

Cara B.,
Come prima al termine di sviluppo: la maggior parte di sostanze sintetiche farmaceutiche è una sintetizzazione artificiale di molecole (tecnicamente più o meno riuscita), che delle piante producono per metabolismo biochimico da millioni di anni. Uno dei primi farmaci sintetici era l'acido salicilico che si trova in tante piante (si pensa come sostanza virusprottetiva): salice, spira ulmaria, ...
Un'altro ramo farmacologico è lo sviluppo di vaccini, che fino a ieri erano pure sostanze biologiche e non sintetizzate, modificate evidentemente per perdere le proprietà patogene. E il resto (gli anticorpi) faceva il sistema immunitario.
Un altro ramo della farmacologia moderna è la produzione biochimica di sostanze: si innesta nel materiale genetico di organismi primitivi dei geni di altri organismi che programmano l'organismo vivente primitivo di produrre determinate sostanze terapeuticamente attive. Evidentemente facevano parte di un altro organismo, che biosintetizzava la sostanza a chi sa quali scopi.

Capirai che come ex ingeniere sono allergico a questo uso medico della parola sviluppo: per me si tratta di scoperte di sostanze terapeuticamente attive e al solito biosintetizzate e dello sviluppo tecnico per sintetizzarli biologicamente o artificialmente in delle fabbriche e confezionarli e smerciarli in dosi e imballaggi usabili dal medico.
Se sento che una casa farmaceutica ha sviluppato il primo medicamento antivarale come il TAMIFLU® sento solo l'arroganza megalomane e l'impostura di etichetta di chi non nomina la sua fonte (l'anice stellato in questo caso). E credimi che ci sono delle enormi sforzi, per identificare il gene nell'anice stellato e per l'impianto del gene in microorganismi adatti ai bioreattori: per diventare indipendenti dai produttori cinesi di questa spezie. E tutto questo è ammirevole, ma che sono poi le stesse persone che ce l'hanno con la fitoterapia: non so se è più ignoranza o più arroganza.

Anche la fitoterapia è qualcosa d'altro che le piante:
  • Anzitutto la pianta è solo il fornitore di sostanze terapeuticamente attive.
  • Seguono tutte le azioni galeniche che rendono una pianta un rimedio (o un farmaco come dite voi). Per fare un'esempio:
    • Le preparazioni lege artis di parti del salice o della olmaria contengono acido salicilico in dosi paragonabili a una aspirina.
    • Stranamento non ho mai sentito di ulcere causate dalla Cort. Salicis, ma dell'uso esteso di ASPIRINA® tanto.
    • Questo sarà dato dal fatto, che la corteccia del salice contiene oltre ai salicilati ca. 50 altre sostanze terapeuticamente attive.
    • E chissà quali interferenze promuovono l'inibizione di prostaglandine promoventi l'infiammazione e nel medesimo tempo l'indebolimento di mucosa gastrica.
Non so se rendo l'idea?
Il caffè p.es., un ottimo mite antidepressivo contiene ca. 1'000 sostanze, la maggior parte non "naturali", perché create tramite il processo "galenico" della tostatura. Di queste, ca. 30 sostanze sono ben studiate sotto criteri terapeutici, della quali ca. 20 sono cancerogene. Estesi studi epidemiologici dimostrano:
  • nessuna variazione di malattie neoplastiche tra persone che bevono tanto o mai caffè
  • una rilevante maggiore aspettativa di vita per persone che bevono più di 3 tazze di caffè al giorno
Certo che si tratta di statistica. E ci sono delle persone che non sopportano il caffè e lo evitano a giusta ragione (se no, ci fossero dei strani casi di morte misteriosa). Ma per quello non le serve un professore.

È evidente che sotto i criteri autistici e indisciplinati della medicina (Bleuler ca. 1920) si pongono seri problemi davanti a dei fatti banali come questo. Almeno si potrebbe imparare, che una deduzione pars pro toto non è scientifica: non si può dedurre proprietà di alimenti o rimedi galenici (ne positivi ne negativi) da singole sostanze contenute in un "miscuglio complesso". E la fuga dei poveri di mente nell'ideologia monosostanziale non terrà più a lungo, perché ne la vita ne la cura della vita sono unidimensionali.
Non si tratta tanto di scoprire nuove piante: i repertori delle diverse culture sono enormi. Piùttosto sarà il compito di far rivivere le arti di una ricettazione medica, di preparazioni galeniche e delle arti erboristiche lege artis e sotto aspetti del nostro tempo e della nostra civilizzazione. E in questo ci saranno anche "sviluppi" sanitari, medici, tecnici, artigianali, ecologici, economici ma anzitutto tantissime scoperte biologiche / sistemiche che prenderanno tutta un'altra sfumatura sotto gli aspetti dei nuovi strumenti tecnici e modelli scientifici.
Di seguito una manciata di links che danno un'idea della materia da trattare.

Spero di averti risposto almeno in parte.
Abbraccio e sempre a Tua disposizione
Peter

Links:
Fitoterapia: it.Wikipeedia
Fitoterapia: indice Materia medica Popolare
Fitoterapia popolare: Tutoria
Erboristeria: indice
Erboristeria: Introduzione
Erboristeria: Categoria it.Wikipedia
Galenica: it.Wikipedia
Galenica: Dispensa FTP 4
Abbreviazioni galeniche it.Wikipedia
Fitosostanze galeniche: it.Wikipedia
Rimedio fitoterapico: it.Wikipedia
Ricetta medica: (magistrale) it.Wikipedia
Farmacia popolare: Tutoria
Ricettario popolare: Tutoria
Motore di ricerca: Medicina popolare

Caro Peter,
grazie di cuore per la tua risposta immediata ed esauriente!
Può darsi che mi farò sentire ancora se dovessi avere bisogno di altri chiarimenti nel corso di questo mio piccolo lavoro ...
Buona settimana,
B.